Quando tutto è iniziato, l’emergenza CoronaVirus è sembrata una lunga vacanza; si andava ancora al parco con gli amichetti o a fare giretti in bicicletta per il quartiere, poi le cose sono cambiate piano piano, prima la distanza dagli amici, poi niente passeggiate nemmeno fuori casa, poi nessuna visita dei nonni perché altrimenti avrebbero potuto ammalarsi gravemente, e poi le notizie dei telegiornali, bilanci giornalieri di morte, ricoveri in ospedale, medici e infermieri stremati e vestiti come sullo spazio. Ed ancora i genitori in smart working o magari in ferie obbligate o in cassa integrazione. La vita dei nostri bambini e di noi con loro si è pian piano trasformata e non in sintonia con lo sbocciare dei colori e del sole primaverile. Di colpo i bambini si sono trovati a fare grandi cartelloni color arcobaleno, ma cos’è che “andrà tutto bene”? Ma cosa sta passando nella mente dei nostri figli?

I bambini più piccoli vivono nel presente e si preoccupano o si dispiacciono di ciò che non hanno potuto fare oggi, come non aver potuto giocare con un amico o andare in un bel posto, o aver dovuto rinunciare alla festa di compleanno con gli amichetti; mentre gli adulti si angosciano non solo per il presente ma soprattutto per l’incertezza del futuro. Quello che bisogna evitare è trasmettere le nostre paure ai bambini. Molto dipende da quanto il genitore riesce a riconoscere la sua angoscia, a esplicitarla, gestirla, e di conseguenza a contenere quella del bambino.

Ma quali sono le paure più tipiche del bambino in questo momento? La paura primaria di un bambino, anche in età prescolare è quella di morte per i propri genitori e quindi la paura di perdere le persone per lui più significative. Raramente è preoccupato di poter star male lui. L’incomprensibile e il non detto, assieme all’ansia vista negli occhi di mamma e papà diventa minaccia. I bambini, sia piccoli che grandicelli, hanno bisogno di rassicurazione, di sicurezze, chiarezza, spiegazioni semplici e realistiche, in sintonia con la loro percezione del mondo. Parole semplici, immagini, storie, musiche, giochi, filmati appropriati. È importante spiegare ai bambini il loro presente, senza mentire. Le bugie creano confusione e paura. Ciò che conta è aiutarli a dare un senso a questa esperienza.

Possiamo aiutarli ascoltandoli, cercando con loro buone informazioni ufficiali, ad utilizzare questo tempo per approfondire lo studio, per esercitarsi in qualche abilità, lasciando libera la creatività dedicandosi ad hobbies e passioni. Bisogna quindi spiegare loro la realtà, senza ovviamente intimorire, ma ricorrendo alla fantasia e al gioco che ha il potere di trasformare le cose, come nelle fiabe. E allora lasciamo spazio a un disegno sul coronavirus, ad una semplice spiegazione sui virus, gli anticorpi e la medicina, che poi può trasformarsi in una storia fiabesca e d’avventura a lieto fine.

In questo modo sarà ciò che è: un’avventura da vivere insieme.

Dott.ssa Laura Furlan, Psicologa – Psicoterapeuta